AVVOCATO PENALISTA REATI INFORMATICI

AVVOCATO PENALISTA REATI INFORMATICI

  • I reati informatici sono tutti i reati che vengono commessi utilizzando un computer o una rete informatica. Possono essere commessi da chiunque, indipendentemente dalla sua professione o esperienza.
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    In Italia, i reati informatici sono disciplinati dalla Legge 547 del 1993, che ha introdotto nel Codice Penale nuove norme dedicate alla criminalità informatica.
    I reati informatici possono essere classificati in base alla loro natura, in:
    • Reati contro la persona: sono quelli che violano i diritti della persona, come la privacy, l’integrità fisica o psichica, o la libertà personale. Ad esempio, il furto di identità, il cyberbullismo, o la diffusione di materiale pedopornografico.
    • Reati contro il patrimonio: sono quelli che arrecano un danno patrimoniale alla vittima. Ad esempio, la frode informatica, il furto di dati sensibili, o l’intercettazione illecita di comunicazioni.
    • Reati contro la pubblica amministrazione: sono quelli che violano i diritti e gli interessi della pubblica amministrazione. Ad esempio, l’accesso abusivo a un sistema informatico, o la diffusione di materiale informatico dannoso.
    Alcuni esempi specifici di reati informatici sono:
    • Accesso abusivo a un sistema informatico: consiste nell’entrare in un sistema informatico protetto da misure di sicurezza, senza averne il diritto.
    Accesso abusivo a sistema informatico: cos’è e come difendersi
    L’accesso abusivo a sistema informatico è un reato previsto dall’art. 615-ter del Codice penale italiano. Questo reato consiste nell’introduzione abusiva in un sistema informatico o telematico protetto da misure di sicurezza ovvero nel mantenimento contro la volontà espressa o tacita di chi ha il diritto di escluderlo.

    REATI INFORMATICI

    La pena prevista per questo reato è la reclusione da sei mesi a tre anni. La pena è aumentata fino a sei anni se il fatto è commesso da un pubblico ufficiale o da un incaricato di pubblico servizio con abuso dei poteri o con violazione dei doveri inerenti alla funzione o al servizio, o se il sistema informatico o telematico è di interesse militare o relativo all’ordine pubblico o alla sicurezza pubblica o alla sanità o alla protezione civile o comunque di interesse pubblico.
    Come difendersi dall’accesso abusivo a sistema informatico
    Per difendersi dall’accesso abusivo a sistema informatico è importante adottare misure di sicurezza adeguate. Queste misure possono includere:
    • L’utilizzo di password forti e complesse
    • L’aggiornamento costante del sistema operativo e delle applicazioni
    • L’utilizzo di un firewall
    • L’installazione di un antivirus e di un antimalware
    Inoltre, è importante essere consapevoli dei rischi associati all’utilizzo di Internet e di adottare comportamenti prudenti, come:
    • Non aprire e-mail da mittenti sconosciuti
    • Non cliccare su link presenti in e-mail o in messaggi di chat
    • Scaricare file solo da fonti attendibili
    Alcuni esempi di accesso abusivo a sistema informatico
    Ecco alcuni esempi di accesso abusivo a sistema informatico:
    • Un hacker che utilizza una password rubata per accedere al sistema informatico di un’azienda
    • Un dipendente che utilizza i dati aziendali per scopi personali
    • Un ex partner che accede al profilo social della propria ex fidanzata
    Conclusione
    L’accesso abusivo a sistema informatico è un reato che può avere gravi conseguenze. Per difendersi da questo reato è importante adottare misure di sicurezza adeguate e adottare comportamenti prudenti nell’utilizzo di Internet.

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• Detenzione e diffusione abusiva di codici di accesso a sistemi informatici: consiste nel procurarsi, diffondere o comunicare codici di accesso a un sistema informatico protetto, senza averne il diritto.
• Frode informatica: consiste nell’impossessarsi di denaro o di beni di valore, mediante l’uso di un computer o di una rete informatica.
Reato di frode informatica: cos’è e come difendersi
La frode informatica è un reato che consiste nell’impossessarsi di denaro o di beni di valore, mediante l’uso di un computer o di una rete informatica.
In Italia, il reato di frode informatica è disciplinato dall’articolo 640-ter del Codice Penale, che prevede le seguenti pene:
• Reclusione da sei mesi a tre anni e multa da euro 51 a euro 1.032, se il fatto è commesso senza l’ausilio di strumenti informatici o telematici.
• Reclusione da uno a cinque anni e multa da euro 309 a euro 1.549, se il fatto è commesso con abuso della qualità di operatore del sistema.
• Reclusione da due a sei anni e multa da euro 600 a euro 3.000, se il fatto è commesso con furto o indebito utilizzo dell’identità digitale in danno di uno o più soggetti.
La frode informatica può essere commessa in diversi modi, ad esempio:
• Tramite l’invio di e-mail o messaggi di testo fraudolenti, che inducono la vittima a fornire i propri dati personali o bancari.
• Tramite il furto di credenziali di accesso, come password o codici PIN.
• Tramite l’accesso abusivo a un sistema informatico, per modificare o cancellare dati o per installare software dannoso.
Per difendersi dalla frode informatica, è importante adottare alcune misure di sicurezza, come:
• Utilizzare password forti e diverse per ogni account.
• Aggiornare regolarmente il software del computer e dei dispositivi mobili.
• Installare un antivirus e un firewall aggiornati.
• Evitare di aprire e-mail o file da mittenti sconosciuti.
• Non fare clic su link o banner pubblicitari sconosciuti.
• Fare attenzione a ciò che si pubblica sui social media.
Se si è vittima di una frode informatica, è importante denunciare l’accaduto alle autorità competenti.
1.

• Danneggiamento di sistemi informatici: consiste nel danneggiare o distruggere un sistema informatico, o i dati in esso contenuti.
Normativa sul danneggiamento di sistemi informatici
Il danneggiamento di sistemi informatici è un reato previsto dal Codice Penale italiano, disciplinato dagli articoli 635-bis e 635-quater.
L’articolo 635-bis punisce chiunque distrugge, deteriora, cancella, altera o sopprime informazioni, dati o programmi informatici altrui. La pena prevista è la reclusione da sei mesi a tre anni.
L’articolo 635-quater punisce chiunque, mediante le condotte di cui all’articolo 635-bis, ovvero attraverso l’introduzione o la trasmissione di dati, informazioni o programmi, distrugge, danneggia, rende, in tutto o in parte, inservibili sistemi informatici o telematici altrui o ne ostacola gravemente il funzionamento. La pena prevista è la reclusione da uno a cinque anni.
La pena è aggravata se il fatto è commesso:
• Con violenza o minaccia;
• Approfittando della propria qualità di operatore informatico;
• In danno di sistemi informatici o telematici di pubblica utilità.
Il danneggiamento di sistemi informatici può essere commesso in diversi modi, ad esempio:
• Tramite l’invio di malware, che può danneggiare o distruggere i dati o il sistema operativo del computer;
• Tramite l’esecuzione di attacchi denial-of-service, che possono rendere inaccessibili i siti web o i servizi online;
• Tramite l’accesso abusivo a un sistema informatico, per modificare o cancellare dati o per installare software dannoso.
Per difendersi dal danneggiamento di sistemi informatici, è importante adottare alcune misure di sicurezza, come:
• Utilizzare password forti e diverse per ogni account;
• Aggiornare regolarmente il software del computer e dei dispositivi mobili;
• Installare un antivirus e un firewall aggiornati;
• Evitare di aprire e-mail o file da mittenti sconosciuti;
• Non fare clic su link o banner pubblicitari sconosciuti;
• Fare attenzione a ciò che si pubblica sui social media.
Se si è vittima di un danneggiamento di sistemi informatici, è importante denunciare l’accaduto alle autorità competenti.

• Intercettazione illecita di comunicazioni informatiche: consiste nell’ascoltare o registrare comunicazioni informatiche, senza il consenso delle persone coinvolte.

Intercettazioni illecite di informazioni informatiche: cos’è e come difendersi
Le intercettazioni illecite di informazioni informatiche sono un reato previsto dal Codice Penale italiano, disciplinato dall’articolo 617-quater.
La norma in esame punisce chiunque fraudolentemente intercetta comunicazioni relative ad un sistema informatico o telematico o intercorrenti tra più sistemi, ovvero le impedisce o le interrompe. La pena prevista è la reclusione da un anno e sei mesi a cinque anni.
La norma tutela la inviolabilità delle comunicazioni a distanza tra due o più soggetti. L’oggetto della condotta è rappresentato dall’apprendere in maniera fraudolenta comunicazioni relative ad un sistema informatico o tra sistemi telematici, ovvero interromperle o impedirle.
Le intercettazioni illecite di informazioni informatiche possono essere commesse in diversi modi, ad esempio:
• Tramite l’installazione di software spia, che consente di registrare le comunicazioni informatiche;
• Tramite l’accesso abusivo a un sistema informatico, per accedere alle comunicazioni informatiche;
• Tramite l’utilizzo di dispositivi di intercettazione fisica, come microspie o telecamere.
Per difendersi dalle intercettazioni illecite di informazioni informatiche, è importante adottare alcune misure di sicurezza, come:
• Utilizzare password forti e diverse per ogni account;
• Aggiornare regolarmente il software del computer e dei dispositivi mobili;
• Installare un antivirus e un firewall aggiornati;
• Evitare di aprire e-mail o file da mittenti sconosciuti;
• Non fare clic su link o banner pubblicitari sconosciuti;
• Fare attenzione a ciò che si pubblica sui social media.
Se si è vittima di un’intercettazione illecita di informazioni informatiche, è importante denunciare l’accaduto alle autorità competenti.
Ecco alcuni consigli specifici per difendersi dalle intercettazioni illecite di informazioni informatiche:
• Utilizzare una rete Wi-Fi sicura. Se è possibile, utilizzare una rete Wi-Fi protetta da password e autenticazione a due fattori.
• Evitare di utilizzare reti Wi-Fi pubbliche. Le reti Wi-Fi pubbliche sono più vulnerabili alle intercettazioni.
• Utilizzare una VPN. Una VPN crittografa le comunicazioni tra il computer e il server VPN, rendendole più difficili da intercettare.
• Evitare di utilizzare software non ufficiale. Il software non ufficiale può contenere malware che può essere utilizzato per intercettare le comunicazioni.
• Eseguire regolarmente scansioni antivirus. Un antivirus aggiornato può rilevare e rimuovere malware che può essere utilizzato per intercettare le comunicazioni.
Se si sospetta di essere vittima di un’intercettazione illecita di informazioni informatiche, è importante contattare un avvocato specializzato in diritto informatico.

• Diffusione di materiale informatico dannoso: consiste nel diffondere materiale informatico che può danneggiare i computer o i dati degli utenti.
Diffusione di materiale informatico dannoso: cos’è e come difendersi
La diffusione di materiale informatico dannoso è un reato previsto dal Codice Penale italiano, disciplinato dall’articolo 615-ter.
La norma in esame punisce chiunque, al fine di arrecare danno a terzi, invia o diffonde materiale informatico dannoso, ovvero ne fa uso. La pena prevista è la reclusione da uno a cinque anni.
Il materiale informatico dannoso è qualsiasi programma o codice informatico che può danneggiare o distruggere un sistema informatico o i dati in esso contenuti. Ad esempio, il materiale informatico dannoso può essere:
• Malware, come virus, trojan, worm o ransomware;
• Adware, che mostra annunci pubblicitari indesiderati;
• Spyware, che raccoglie informazioni personali senza il consenso dell’utente;
• Phishing, che cerca di indurre l’utente a fornire dati personali o finanziari.
La diffusione di materiale informatico dannoso può essere commessa in diversi modi, ad esempio:
• Tramite l’invio di e-mail o messaggi di testo fraudolenti;
• **Tramite il caricamento di file dannosi su siti web o servizi di condivisione file;
• **Tramite l’utilizzo di dispositivi di archiviazione rimovibili, come chiavette USB o CD-ROM.
I reati informatici sono reati gravi, che possono avere conseguenze molto serie per le vittime. È importante conoscere le leggi che li riguardano e adottare misure di sicurezza per proteggersi da essi.

I MAGGIORI REATI INFORMATICI
• frodi informatiche, comunemente perpetrate mediante attacchi phishing;
• danneggiamento di dati, programmi informatici e informazioni. Spesso, tali attacchi vengono condotti mediante l’impiego di ransomware. I dati vengono crittografati dal malware e viene chiesto all’utente un riscatto in cambio della possibilità di ripristinare il sistema sotto attacco;
• manipolazione di sistemi informatici e telematici. In questo caso, i criminali effettuano un attacco malware avanzato, modificando il codice di un programma/sistema;
• accesso abusivo a sistemi informatici o telematici mediante diverse tecniche di hacking;
• distribuzione di materiale pedopornografico, soprattutto nel dark web;
• diffamazione mediante strumenti informatici;
• cyber stalking. In questo caso, il criminale perseguita online la sua vittima;
• revenge porn e diffusione di contenuti sessuali privati senza consenso;
• furti di identità. Il criminale si impossessa delle informazioni personali della vittima e le utilizza con finalità fraudolente;
• social engineering. Questa particolare branca del cyber crime coinvolge tecniche sofisticate, tese a ingannare l’utente mediante manipolazione psicologica. Il fine è quello di ottenere informazioni confidenziali, sensibili o private;
• diffusione di contenuti vietati o illegali, oppure di materiali quali armi e droghe;
• cyber bullismo, intimidazione, minacce e molestie online;
• dialer. Il criminale utilizza un programma in grado di effettuare chiamate automatiche e in modo massivo, con scopri fraudolenti;
• cyber terrorismo. Un esempio di cyber crime particolarmente complesso, poiché in tal caso l’attacco mira a danneggiare infrastrutture critiche, a minare la fiducia delle persone nello Stato o a provocare una condizione di terrore diffuso;
• truffe online e frodi di diversa natura.