DIFENDERSI ART 646 CP APPROPRIAZIONE INDEBITA

 Il reato di appropriazione indebita è previsto dall’art. 646 del codice penale e punisce chiunque, per procurare a sé o ad altri un ingiusto profitto, si appropria il denaro o la cosa mobile altrui di cui abbia, a qualsiasi titolo, il possesso.

In particolare, il reato di appropriazione indebita è configurabile quando sussistono i seguenti elementi:

  • L’elemento soggettivo: il reato è doloso, quindi l’autore deve avere la consapevolezza di appropriarsi del bene altrui e di procurarsi o procurare ad altri un ingiusto profitto.
  • L’elemento oggettivo: il reato consiste nell’appropriazione del denaro o della cosa mobile altrui. L’appropriazione si configura quando l’agente, che si trova in possesso del bene in virtù di un titolo legittimo, lo considera come proprio e lo dispone a proprio piacimento.

Il bene oggetto di appropriazione deve essere mobile, quindi deve poter essere trasportato da un luogo all’altro. Il bene può essere di qualsiasi valore, anche simbolico.

Il possesso del bene può essere acquisito a titolo legittimo, quindi in virtù di un titolo giuridico che attribuisce all’agente il diritto di detenere il bene. I titoli legittimi di possesso sono molteplici, ad esempio:

  1. Il contratto di compravendita;

  2. Il contratto di comodato;

  3. Il contratto di deposito;

  4. Il rapporto di lavoro;

  5. Il rapporto di parentela o affinità.

Il reato di appropriazione indebita è punibile con la reclusione da due a cinque anni e con la multa da euro 1.000 a euro 3.000.

Il reato è procedibile a querela della persona offesa, che deve essere presentata entro tre mesi dalla data in cui la persona offesa ha avuto conoscenza del reato.

Ecco alcuni esempi di appropriazione indebita:

  • Un dipendente che si appropria del denaro contenuto nella cassa dell’azienda;

  • Un amministratore condominiale che si appropria delle quote condominiali;

  • Un figlio che si appropria del denaro del padre;

  • Un amico che si appropria della bicicletta dell’altro amico.

 

 

Se si è accusati di appropriazione indebita, è importante difendersi al meglio per evitare conseguenze penali.

Ecco alcuni consigli su come difendersi dal reato di appropriazione indebita:

  1. Consultare un avvocato penalista specializzato. L’assistenza legale è fondamentale per comprendere i propri diritti, le possibili difese e la strategia legale da adottare.
  2. Raccogliere tutte le prove a propria discolpa. Le prove possono essere di vario tipo, ad esempio documenti, testimonianze, registrazioni audio o video.
  3. Raccontare la propria versione dei fatti in modo chiaro e conciso. È importante essere sinceri e collaborativi con le autorità, ma anche evitare di fornire dichiarazioni autoincriminanti.
  4. Non confessare. La confessione è sempre una prova a carico dell’imputato e può essere utilizzata contro di lui in sede processuale.

Ecco alcune possibili difese che possono essere avanzate in caso di accusa di appropriazione indebita:

  • L’insussistenza dell’elemento soggettivo. In questo caso, l’imputato sostiene di non aver avuto la coscienza e la volontà di appropriarsi del denaro o della cosa mobile altrui.
  • L’assenza dell’elemento oggettivo. In questo caso, l’imputato sostiene di non aver effettivamente compiuto l’appropriazione del denaro o della cosa mobile altrui.
  • La causa di giustificazione. In questo caso, l’imputato sostiene di avere agito in presenza di una causa che legittima la sua condotta, ad esempio l’esercizio di un diritto o di un dovere, la legittima difesa o lo stato di necessità.

La scelta della difesa più appropriata dipenderà dalle circostanze specifiche del caso.

 

 

Il reato di appropriazione indebita è previsto dall’articolo 646 del codice penale italiano e punisce chiunque, per procurare a sé o ad altri un ingiusto profitto, si appropria il denaro o la cosa mobile altrui di cui abbia, a qualsiasi titolo, il possesso.

Il reato è configurabile quando sussistono i seguenti elementi:

  • L’elemento soggettivo è costituito dalla coscienza e volontà di appropriarsi del denaro o della cosa mobile altrui, con la consapevolezza di agire senza averne diritto.
  • L’elemento oggettivo è costituito dall’appropriazione del denaro o della cosa mobile altrui, che deve essere avvenuta in modo definitivo e irreversibile.
  • L’oggetto materiale è costituito dal denaro o dalla cosa mobile altrui, che deve essere in possesso del soggetto agente.

Il reato di appropriazione indebita è un delitto contro il patrimonio e si configura come un’appropriazione senza titolo. Il soggetto agente, infatti, si appropria del denaro o della cosa mobile altrui senza avere alcun diritto di farlo.

Il reato è punito con la reclusione da due a cinque anni e con la multa da euro 1.000 a euro 3.000. La pena è aumentata se il fatto è commesso:

  • Da un pubblico ufficiale in occasione o a causa del suo ufficio;
  • Da un amministratore, mandatario, direttore generale, direttore amministrativo o direttore di azienda di una società per azioni, in relazione a somme o beni di cui sia stato investito in virtù del suo ufficio;
  • Da un amministratore, mandatario, direttore generale, direttore amministrativo o direttore di azienda di una società cooperativa, in relazione a somme o beni di cui sia stato investito in virtù del suo ufficio;
  • Da un amministratore, mandatario, direttore generale, direttore amministrativo o direttore di azienda di un’associazione riconosciuta o di un’unione di associazioni riconosciute, in relazione a somme o beni di cui sia stato investito in virtù del suo ufficio;
  • Da un amministratore, mandatario, direttore generale, direttore amministrativo o direttore di azienda di un ente pubblico o di un ente di diritto privato in controllo pubblico, in relazione a somme o beni di cui sia stato investito in virtù del suo ufficio;
  • Da un amministratore, mandatario, direttore generale, direttore amministrativo o direttore di azienda di un ente pubblico economico, in relazione a somme o beni di cui sia stato investito in virtù del suo ufficio;
  • Da un amministratore, mandatario, direttore generale, direttore amministrativo o direttore di azienda di un’impresa pubblica, in relazione a somme o beni di cui sia stato investito in virtù del suo ufficio.

Il reato di appropriazione indebita è un reato a querela della persona offesa, che deve essere presentata entro tre mesi dalla data di conoscenza del fatto. Tuttavia, la querela è irrevocabile se il fatto è stato commesso da un pubblico ufficiale in occasione o a causa del suo ufficio.

Alcuni esempi di appropriazione indebita sono:

  • Un impiegato che si appropria del denaro incassato per conto della propria azienda;
  • Un amministratore di condominio che si appropria delle quote condominiali;
  • Un dipendente che si appropria della merce di cui è responsabile;
  • Un creditore che si appropria del bene pignorato.