STUDIO LEGALE PENALE Bologna FORLI IMOLA CESENA RAVENNA
Studio legale penale Bologna dell’avvocato Sergio Armaroli, per appello penale , Studio legale penale processo penale Tribunale monocratico o collegiale e ricorsi per cassazione penale .
Rivolgendovi allo Studio legale penale dell’avvocato Sergio Armaroli di Bologna potrete avere una attenta consulenza legale.
Lo Studio legale penale Bologna riceve per appuntamento chiamando il numero 051 6447838 .
Avvocato penalista Bologna FORLI IMOLA CESENA RAVENNA garantisce alla propria clientela assistenza legale anche in materia di diritto penale di famiglia. In particolare gli avvocati si occupano dell’assistenza legale in caso di reati commessi in danno della persona, anche minorenne, e nell’ambito delle relazioni familiari, fornendo adeguato servizio di consulenza.
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REATI INFORMATICI
Tribunale Vicenza, Sentenza, 19/03/2021, n. 209
In tema di accesso abusivo ad un sistema informatico, commesso da un pubblico ufficiale o da un incaricato di pubblico servizio, abusando dei poteri o violando i doveri inerenti la funzione o il servizio (art. 615 ter, comma 2, c.p.), integra la condotta tipica l’accesso o la permanenza nel sistema del soggetto, autorizzato ad accedervi ed utilizzarlo per ragioni di servizio, che agisca, invece, per “ragioni ontologicamente estranee o comunque diverse” da quelle per cui gli è attribuita la facoltà di accesso.
Cass. pen., Sez. V, 17/05/2021, n. 26530
In tema di reati contro l’inviolabilità del domicilio, l’accesso ad un sistema informatico è da considerarsi abusivo e, in quanto tale, riveste rilevanza penale, solo ove sia ontologicamente inibito perché incompatibile con le mansioni del dipendente, circostanza che ricorre, da un lato, quando si ritiene che vi sia stata l’obiettiva violazione delle condizioni e dei limiti risultanti dalle prescrizioni impartite dal titolare del sistema per delimitarne l’accesso, compiuta nella consapevolezza di porre in essere una volontaria intromissione nel sistema in violazione delle regole imposte dal “dominus loci”, e dall’altro che l’attività asseritamente abusiva abbia avuto ad oggetto un atto proprio del dipendente, compiuto nell’esercizio di una legittima prerogativa.
Cass. pen., Sez. V, 02/10/2020, n. 34296
Nella fattispecie criminosa di accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico protetto mediante condotta di accesso o di mantenimento nel sistema da parte di soggetto abilitato all’accesso, perché dotato di password, ciò che è rilevante, per giudicare della liceità dell’accesso effettuato da chi sia abilitato ad entrare in un sistema informatico, è la finalità perseguita dall’agente, che deve essere confacente alla ratio sottesa al potere di accesso, il quale mai può essere esercitato in contrasto con gli scopi che sono alla base dell’attribuzione del potere, nonché, in contrasto con le regole dettate dal titolare o dall’amministratore del sistema. Tanto vale per i pubblici dipendenti ma, stante l’identità di ratio, anche per i privati, allorché operino in un contesto associativo da cui derivino obblighi e limiti strumentati alla comune fruizione dei dati contenuti nei sistemi informatici. In tal caso la limitazione deriva non già da norme pubblicistiche, che non esistono, ma dai principi della collaborazione associativa, che hanno, come base necessaria, il conferimento di beni, utilità, diritti e quant’altro funzionali al perseguimento dello scopo comune e impongono l’utilizzo degli stessi in conformità allo scopo suddetto. Anche l’accesso ai sistemi informatici predisposti a servizio dell’attività comune deve avvenire, quindi, in conformità alla ratio attributiva del potere, configurandosi come abusivo, ai sensi dell’art. 615/ter,ogni accesso che risulti con esso incompatibile.
REATI TRIBUTARI
Reati tributari: quando rivolgersi a un avvocato a Bologna
Avvocato esperto in reati tributari a Bologna: quando serve davvero
Se hai ricevuto una cartella esattoriale anomala, un avviso di accertamento per IVA o imposte dirette, oppure sei stato raggiunto da un invito a comparire o da un avviso di garanzia per violazioni fiscali, potresti essere indagato per reati tributari. In questi casi, è fondamentale rivolgersi subito a un avvocato penalista esperto in reati tributari a Bologna, capace di intervenire tempestivamente per tutelarti in ogni fase del procedimento.
Nel sistema penale italiano, i reati tributari sono disciplinati principalmente dal D.Lgs. 74/2000, che punisce condotte gravi e fraudolente finalizzate all’evasione fiscale, come:
Dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti (art. 2)
Dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici (art. 3)
Dichiarazione infedele (art. 4)
Omessa dichiarazione (art. 5)
Occultamento o distruzione di documenti contabili (art. 10)
Sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte (art. 11)
In tutti questi casi, l’assistenza di un avvocato esperto in reati tributari a Bologna può fare la differenza tra una condanna penale e un’assoluzione.
I reati tributari più comuni e le sanzioni previste
Vediamo ora nel dettaglio alcune delle fattispecie più frequenti per cui è indispensabile l’intervento di un avvocato specializzato in reati tributari a Bologna.
1. Dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture false (art. 2)
È uno dei reati fiscali più gravi. Consiste nel presentare una dichiarazione dei redditi o IVA avvalendosi di fatture per operazioni inesistenti, emesse da cartiere o soggetti compiacenti.
Pena: reclusione da 4 a 8 anni (dopo le riforme legate al Superbonus 110%).
2. Dichiarazione infedele (art. 4)
È la tipica ipotesi in cui il contribuente indica ricavi inferiori al dovuto o costi non deducibili, ma senza usare fatture false.
Pena: reclusione da 2 a 5 anni, al superamento delle soglie di punibilità.
3. Omessa dichiarazione (art. 5)
Scatta quando il contribuente non presenta affatto la dichiarazione annuale ai fini delle imposte dirette o IVA, pur essendovi obbligato.
Pena: reclusione da 2 a 6 anni, se l’imposta evasa supera le soglie di legge.
4. Falsi documentali e occultamento contabile (artt. 10 e 10-bis)
Distruggere, alterare o occultare le scritture contabili obbligatorie per ostacolare l’attività ispettiva dell’Agenzia delle Entrate costituisce un grave reato.
Pena: fino a 6 anni di reclusione.
Difesa nei reati tributari: il ruolo dell’avvocato penalista a Bologna
Difendersi da un’accusa per reati tributari a Bologna richiede competenze specifiche in diritto penale e in diritto tributario. Non basta conoscere la normativa fiscale: è fondamentale saper gestire la strategia processuale, comprendere il contenuto degli atti ispettivi e interagire con la Guardia di Finanza e il pubblico ministero.
Un avvocato penalista esperto in reati tributari a Bologna può:
assisterti già in fase di indagine (ad esempio durante una perquisizione o acquisizione di documenti);
impugnare misure cautelari personali o reali (ad esempio, sequestro di beni o confisca per equivalente);
predisporre una memoria difensiva tecnica e richiedere l’interrogatorio volontario;
valutare l’accesso agli istituti deflattivi (ravvedimento operoso, patteggiamento, messa alla prova, estinzione del reato per pagamento del debito tributario);
difenderti in aula con una strategia difensiva mirata in base agli atti dell’accusa.
Quando è possibile evitare la condanna? Estinzione del reato per pagamento
Una delle principali novità degli ultimi anni è la possibilità di evitare la condanna penale pagando integralmente il debito tributario con sanzioni e interessi.
La causa di non punibilità si applica, in particolare, ai reati previsti dagli articoli 4 (dichiarazione infedele), 5 (omessa dichiarazione), 10-bis e 11 del D.Lgs. 74/2000. Tuttavia, anche nei casi più gravi (es. art. 2), il pagamento può incidere notevolmente sulla pena e sull’applicazione di misure alternative.
Un avvocato esperto in reati tributari a Bologna può affiancare il contribuente nell’interlocuzione con Agenzia delle Entrate e Guardia di Finanza, favorendo la definizione bonaria e l’accesso agli istituti premiali.
Reati tributari e misure cautelari: quando serve agire subito
Nei casi più gravi, il contribuente può essere sottoposto a misure cautelari personali (es. arresti domiciliari) o realizzate confische preventive, sequestri di beni, blocco dei conti correnti, interdizioni professionali.
In queste situazioni è indispensabile l’immediato intervento di un avvocato penalista esperto in reati tributari a Bologna, che sappia presentare un’istanza di riesame o ricorso al Tribunale del Riesame, per evitare il blocco dell’attività imprenditoriale o professionale.
Reati tributari e bonus edilizi: i nuovi rischi penali
Con l’avvento del Superbonus 110% e degli altri bonus edilizi (facciate, ristrutturazioni, sisma bonus), sono esplosi anche i casi di frodi fiscali, cessioni di crediti fittizie, false fatturazioni, coinvolgendo professionisti, imprese edili e intermediari.
Oggi più che mai è essenziale l’assistenza di uno studio legale penalista con esperienza specifica nei reati tributari a Bologna, capace di affrontare procedimenti complessi che coinvolgono anche:
reati associativi (416 c.p.)
riciclaggio o autoriciclaggio
falsi in bilancio
responsabilità amministrativa degli enti ex D.Lgs. 231/01
Assistenza legale personalizzata per ogni fase del procedimento
Lo Studio Legale [NOME STUDIO] di Bologna assiste imprenditori, commercialisti, liberi professionisti e società in ogni fase del procedimento per reati tributari:
Indagini preliminari e interrogatori
Ispezioni e perquisizioni
Udienze preliminari e dibattimento
Appello e Cassazione
Procedimenti di esecuzione penale
Difesa in giudizio in caso di sequestro o confisca
Ogni cliente viene seguito in modo riservato, tempestivo e con massima competenza tecnica, con l’obiettivo di ottenere l’assoluzione o la soluzione più favorevole possibile.
Cass. civ., Sez. V, 23/09/2021, n. 25804
La sentenza penale irrevocabile di assoluzione dai reato tributario, emessa con la formula “perché il fatto non sussiste”, non spiega automaticamente efficacia di giudicato nel processo tributario, ancorché i fatti accertati in sede penale siano gli stessi per i quali l’Amministrazione finanziaria ha promosso l’accertamento nei confronti del contribuente, ma può essere presa in considerazione come possibile fonte di prova dal giudice tributario, il quale, nell’esercizio dei propri poteri di valutazione, deve verificarne la rilevanza nell’ambito specifico in cui detta decisione e destinata ad operare.
Cass. pen., Sez. II, 10/09/2021, n. 36415
In tema di reati tributari il profitto è costituito da qualsivoglia vantaggio patrimoniale direttamente conseguito alla consumazione del reato e può, dunque, consistere anche in un risparmio di spesa, come quello derivante dal mancato pagamento del tributo, interessi, sanzioni dovuti a seguito dell’accertamento del debito tributario.
Cass. pen., Sez. II, Sentenza, 16/07/2021, n. 33540 (rv. 281939-02)
SICUREZZA PUBBLICA – Misure di prevenzione – In genere – Associazione per delinquere finalizzata alla commissione di reati fiscali e fallimentari – Decreto che dispone il giudizio – Confisca dell’intero patrimonio – Legittimità – Condizioni – Individuazione dell’inizio della manifestazione della pericolosità in un periodo antecedente alla contestazione associativa – Irrilevanza
In tema di misure di prevenzione, è legittima la confisca dell’intero patrimonio di un soggetto imputato di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di reati fiscali e fallimentari e dei corrispondenti reati-fine qualora sia accertato che i cespiti nella disponibilità del proposto costituiscano nel complesso – anche per effetto della mancata indicazione, da parte dello stesso, di quelli di provenienza lecita – il frutto di attività delinquenziale, a nulla rilevando che il periodo di manifestazione della pericolosità sia fatto risalire ad epoca anteriore a quella della contestazione associativa in sede penale, quando emergano, anche per il periodo precedente, condotte che si inscrivono, quali antecedenti, nel complessivo progetto criminoso successivamente venuto ad emersione. (Rigetta, CORTE APPELLO ROMA, 28/05/2020)
REATI EDILIZI
Cass. pen., Sez. III, 21/09/2021, n. 39164
In tema di reati edilizi, il rilascio del provvedimento di “compatibilità paesaggistica” non determina per ciò stesso l’operatività della causa di non applicazione della disposizione penalmente sanzionata di cui all’art. 181, comma 1, D.Lgs. n. 42 del 2004, in quanto è comunque riservato al giudice il compito di verificare se sussistono i presupposti di fatto e di diritto dell’istituto estintivo.
Cons. Stato, Sez. VI, 12/08/2021, n. 5873
Edilizia e urbanistica – Condono edilizio
In materia di abusi edilizi, l’onere di provare l’ultimazione di un manufatto alla data utile per beneficiare del condono spetta all’interessato, atteso che il periodo di realizzazione delle opere costituisce elemento fattuale che rientra nella disponibilità della parte che invoca la sussistenza del presupposto temporale per usufruirne.
Cons. Stato, Sez. VI, 03/08/2021, n. 5727
L’art. 36 del D.Lgs. n. 380/2001, la cui rubrica reca “accertamento di conformità”, dispone che in caso di interventi realizzati in violazione delle norme che prevedono il permesso di costruire il responsabile dell’abuso, o l’attuale proprietario dell’immobile, possono ottenere il permesso in sanatoria se l’intervento risulti conforme alla disciplina urbanistica ed edilizia vigente sia al momento della realizzazione dello stesso, sia al momento della presentazione della domanda. L’accertamento di conformità è uno strumento di sanatoria degli abusi formali e cioè degli interventi edilizi posti in essere senza titolo edilizio ma che risultino conformi alla normativa urbanistica esistente al momento sia della realizzazione dell’intervento sia della presentazione della relativa domanda (cd. doppia conformità).
T.A.R. Campania Napoli, Sez. VI, 09/07/2021, n. 4765
In materia di abusi edilizi la condotta omissiva che si intende punire risulta identica sia nel caso di abusi macroscopici sia nell’ipotesi di abusi più modesti, atteso che il disvalore del comportamento punito è appunto la mera inottemperanza all’ingiunzione di ripristino, considerato che la funzione di tale sanzione è quella di tenere economicamente indenne il Comune delle spese di ripristino conseguenti alle ordinanze di demolizione non eseguite, consentendo la provvista delle risorse necessarie, senza dover anticipare le relative somme per poi rivalersi sul responsabile dell’abuso e senza dover sopportare il rischio di insolvenza dello stesso.
Sez. U, Ordinanza n. 25578 del 12/11/2020 (Rv. 659460-01)
La controversia nella quale il privato, previo accertamento della rumorosità, molestia e intollerabilità delle immissioni prodotte dagli aerogeneratori di un parco eolico, nonché degli effetti pregiudizievoli da esse recati alla salute propria e dei suoi familiari e al valore economico della sua proprietà, ne abbia domandato la cessazione o, almeno, la riduzione entro i limiti della tollerabilità, unitamente al risarcimento del danno, appartiene alla giurisdizione del giudice ordinario, avuto riguardo al “petitum” sostanziale della domanda, la quale non concerne l’annullamento del provvedimento amministrativo di autorizzazione all’istallazione e gestione dell’impianto di produzione di energia elettrica da fonte eolica (né presuppone l’accertamento della sua illegittimità), ma ha ad oggetto la tutela dei diritti soggettivi alla salute e di proprietà, sul fondamento della violazione dei limiti di tollerabilità previsti dall’art.844 c.c.
Sez. U, Sentenza n. 253 del 12/01/2021 (Rv. 660142 – 01)
Nell’ipotesi in cui il proprietario di un suolo sito sull’alveo di un lago realizzi una darsena mediante escavazione del proprio suolo, facendo sì che l’acqua lacustre allaghi lo scavo, non è possibile scindere tra proprietà privata del suolo e proprietà demaniale dell’acqua e così ritenere che la darsena appartenga al privato, salvo il diritto della P.A. alla derivazione; al contrario, posti i principi di inseparabilità tra acqua ed alveo e di inalienabilità dei beni del demanio pubblico, deve ritenersi che, per accessione alla cosa principale, il terreno, originariamente privato ma trasformato in darsena, sia divenuto anch’esso demaniale, senza che rilevi, in contrario, la mancanza di un’espressa volontà di acquisizione da parte della P.A., venendo in considerazione un rapporto pertinenziale che sorge in via di fatto in conseguenza dell’espansione dell’alveo.
In senso conforme v. Sez. U n. 26036 del 2013 (Rv 628426-01)
Sez. U, Sentenza n. 23591 del 27/10/2020 (Rv. 659447 – 01)
In tema di riparto di giurisdizione, spetta al giudice ordinario la cognizione della vertenza relativa alla richiesta di integrazione del canone già versato per il rilascio di una concessione cimiteriale perpetua, il cui importo sia determinato in base a una tabella di aggiornamento, approvata dal comune senza far uso di poteri autoritativi o discrezionali a tutela di interessi generali, trattandosi di controversia dal contenuto meramente patrimoniale, sottratta alla giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo, ai sensi dell’art. 133, comma 1, lett. b), c.p.a.
Sez. U, Ordinanza n. 21991 del 12/10/2020 (Rv. 659283 – 01)
In tema di beni di proprietà degli enti pubblici, l’immobile comunale che, a titolo oneroso, sia stato concesso in uso ad un privato per lo svolgimento di servizi socio-assistenziali, in mancanza di un provvedimento amministrativo che lo destini a pubblico servizio, appartiene al patrimonio disponibile dell’ente, con la conseguenza che la controversia relativa alla sua restituzione rientra nella giurisdizione del giudice ordinario, avendo ad oggetto un rapporto privatistico di carattere paritetico riconducibile a quello locatizio.
Sez. U, Sentenza n. 26900 del 23/12/2016 (Rv. 641806)
E’ devoluta alla giurisdizione del giudice ordinario la controversia avente ad oggetto l’impugnazione di un provvedimento che abbia disposto il cambio della intestazione catastale di un terreno da privato a demanio pubblico, atteso che un tale giudizio non pone in discussione errori formali relativi alla intestazione (i quali rientrano nella giurisdizione tributaria ex art. 2, comma 2, del d.lgs. n. 546 del 1992), bensì il mutamento della medesima, e, quindi, l’individuazione del soggetto titolare di diritti sulla particella in questione, a nulla rilevando che i vizi denunciati derivino da un’incompleta attività istruttoria ovvero da errori di valutazione e difetti di motivazione, in quanto si tratta di vizi pur sempre ridonanti sull’esattezza della individuazione del titolare di un diritto soggettivo, qual è il diritto di proprietà.
Sez. U, Sentenza n. 2951 del 16/02/2016 (Rv. 638374)
Il diritto al risarcimento dei danni subiti da un bene spetta a chi ne sia proprietario al momento del verificarsi dell’evento dannoso, e, configurandosi come un diritto autonomo rispetto a quello di proprietà, non segue quest’ultimo nell’ipotesi di alienazione, salvo che non sia pattuito il contrario.
Con questa pronuncia le Sezioni unite hanno risolto, tra l’altro, il contrasto sulla questione relativa al se, in caso di alienazione della proprietà, il diritto al risarcimento del danno spetti a colui che era proprietario al momento in cui il bene ha subìto il danno ovvero a colui che è subentrato nella proprietà ed è titolare del diritto al momento in cui viene introdotto il giudizio (in senso conforme v. Cass. n. 24146 del 2014 – rv. 632904; in senso difforme cfr. Cass. n. 19307 del 2008 – rv. 604731
REATI FALLIMENTARI
Cass. pen., Sez. V, 05/11/2021, n. 42664
In tema di reati fallimentari, la bancarotta fraudolenta documentale di cui all’art. 216, comma 1, n. 2, L. Fall. prevede due fattispecie alternative, quella di sottrazione o distruzione dei libri e delle altre scritture contabili, che richiede il dolo specifico, e quella di tenuta della contabilità in modo da rendere impossibile la ricostruzione del movimento degli affari e del patrimonio della fallita, che richiede il dolo generico. Infatti, la sottrazione o l’occultamento delle scritture contabili, per la cui sussistenza è necessario il dolo specifico di recare pregiudizio ai creditori, consistendo nella fisica sottrazione delle stesse alla disponibilità degli organi fallimentari, anche sotto forma della loro omessa tenuta, costituisce una fattispecie autonoma (alternativa), in seno all’art. 216, comma 1, lett. b), L. Fall., rispetto alla fraudolenta tenuta di tali scritture, in quanto quest’ultima integra un’ipotesi di reato a dolo generico, che presuppone un accertamento condotto su libri contabili, effettivamente rinvenuti ed esaminati dai predetti organi.
Cass. pen., Sez. V, Sentenza, 22/09/2021, n. 37459 (rv. 281875-01)
REATI FALLIMENTARI – Bancarotta fraudolenta – Fatti commessi su libri e scritture – Bancarotta fraudolenta documentale – Oggetto del reato – Individuazione – Differenze con l’oggetto del reato di bancarotta semplice documentale
L’oggetto del reato di bancarotta fraudolenta documentale può essere rappresentato da qualsiasi documento contabile relativo alla vita dell’impresa, dal quale sia possibile conoscere i tratti della sua gestione, diversamente da quanto previsto per l’ipotesi di bancarotta semplice documentale, in relazione alla quale l’oggetto del reato è individuato nelle sole scritture obbligatorie. (Annulla con rinvio, CORTE APPELLO MILANO, 15/11/2019)
Cass. pen., Sez. V, Sentenza, 01/06/2021, n. 30197 (rv. 281867-01)
REATI FALLIMENTARI – Reati di persone diverse dal fallito – In genere – Società deprivata di autonomia – Amministratore di fatto – Indicatori – Singola operazione distrattiva – Sufficienza – Condizioni
Reati fallimentari: cosa sono, quando si configurano e come difendersi
Reati fallimentari: significato e definizione
I reati fallimentari sono gravi illeciti penali commessi nell’ambito di una procedura fallimentare o prefallimentare, che coinvolgono imprenditori dichiarati falliti o soggetti a liquidazione giudiziale. Questi reati tutelano non solo i creditori, ma anche il corretto funzionamento del sistema economico e commerciale.
La disciplina dei reati fallimentari è contenuta nel Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza (D.Lgs. 14/2019), che ha sostituito la legge fallimentare del 1942. Tuttavia, molti concetti fondamentali derivano ancora dalla normativa precedente e dalla giurisprudenza consolidata.
Tipologie di reati fallimentari: elenco e spiegazione
I reati fallimentari si dividono in reati propri, commessi dal fallito o da chi riveste determinate cariche (amministratore, liquidatore, sindaco, revisore), e reati comuni, commessi da terzi.
1. Bancarotta fraudolenta (art. 322 CCI)
È il reato fallimentare più grave. Si configura quando il fallito:
sottrae o occulta beni del proprio patrimonio;
distrae fondi aziendali;
espone passività inesistenti o gonfia il passivo;
tiene o distrugge scritture contabili in modo da non consentire la ricostruzione del patrimonio.
Pena: da 3 a 10 anni di reclusione.
2. Bancarotta semplice (art. 323 CCI)
È meno grave della bancarotta fraudolenta. Riguarda condotte imprudenti o irregolari, come:
aver aggravato il dissesto per spese personali esorbitanti;
aver ritardato il fallimento;
mancanza di libri contabili obbligatori.
Pena: da 6 mesi a 2 anni.
3. Bancarotta preferenziale (art. 324 CCI)
Consiste nel favorire alcuni creditori a scapito di altri, mediante pagamenti o concessioni indebite, quando si è già in stato di insolvenza.
Pena: da 1 a 5 anni.
4. Ricorso abusivo al credito (art. 325 CCI)
Si verifica quando l’imprenditore, già insolvente, ottiene credito occultando la propria situazione reale.
Pena: da 1 a 5 anni.
5. Omessa dichiarazione di fallimento e ritardo doloso nel deposito dei bilanci
Condotte volte a ritardare l’apertura della procedura, con gravi conseguenze per i creditori.
6. Reati di favoreggiamento (art. 326 CCI)
Chiunque, pur non essendo il fallito, aiuta l’imprenditore ad occultare beni o documenti può essere punito penalmente.
Soggetti responsabili dei reati fallimentari
I reati fallimentari non sono commessi solo dall’imprenditore individuale. Sono punibili anche:
gli amministratori di società fallite;
i liquidatori;
i componenti del collegio sindacale;
i revisori legali;
i terzi complici, come consulenti o prestanome.
Elementi soggettivi: dolo o colpa?
La maggior parte dei reati fallimentari richiede il dolo, cioè la volontà consapevole di realizzare il danno o la frode. Tuttavia, alcuni reati – come la bancarotta semplice – possono configurarsi anche con condotta colposa, basata su imprudenza o negligenza.
Quando si configurano i reati fallimentari
I reati fallimentari si configurano solo dopo la dichiarazione di fallimento (o liquidazione giudiziale). Tuttavia, le condotte illecite possono essere precedenti, purché collegate al fallimento.
Ad esempio: se un imprenditore distrugge la contabilità sei mesi prima della sentenza di fallimento, potrà essere indagato e imputato per bancarotta documentale fraudolenta.
Procedimento penale e indagini per reati fallimentari
Le indagini per reati fallimentari sono spesso complesse e tecniche. La Guardia di Finanza effettua:
perquisizioni presso l’azienda o il domicilio;
acquisizione dei registri contabili;
analisi dei movimenti bancari e delle operazioni sospette;
ricostruzione dello stato patrimoniale.
L’amministratore o imprenditore coinvolto riceve spesso un avviso di garanzia e può essere sottoposto a misure cautelari personali o reali, come il sequestro preventivo dei beni.
Prescrizione dei reati fallimentari
La prescrizione dei reati fallimentari dipende dal tipo di reato:
Bancarotta fraudolenta: 10 anni (interrotta da atti del PM o del giudice);
Bancarotta semplice e preferenziale: 6 anni;
Reati minori: 5 anni.
In caso di interruzioni, la prescrizione può arrivare a 12 anni per la bancarotta fraudolenta.
Come difendersi da un’accusa di reato fallimentare
Chi è indagato per reati fallimentari deve agire subito, affidandosi a un avvocato penalista esperto in reati societari e fallimentari.
Le principali strategie difensive includono:
dimostrare l’assenza del dolo o la buona fede dell’imprenditore;
produrre documenti che giustifichino le operazioni contestate;
dimostrare che la crisi è derivata da fattori esterni, come la pandemia, la perdita di clienti, o il ritardo dei pagamenti da parte della PA;
chiedere la perizia tecnica per accertare la reale situazione patrimoniale.
Reati fallimentari e responsabilità degli amministratori
Gli amministratori di società possono essere chiamati a rispondere penalmente per:
aver effettuato pagamenti preferenziali;
aver falsificato bilanci o omesso scritture;
aver aggravato il dissesto, anche con condotta imprudente.
La loro difesa legale richiede una strategia specifica, supportata da un team di esperti in diritto penale dell’economia e analisi contabile.
Reati fallimentari e misure cautelari
In alcuni casi il giudice può disporre:
misure cautelari personali (arresti domiciliari, obbligo di firma);
sequestro preventivo dei beni, anche in misura equivalente, per garantire il risarcimento.
È possibile impugnare il sequestro e chiedere il dissequestro dei beni tramite un’istanza motivata.
Conclusioni: a chi rivolgersi per difendersi
Se sei coinvolto in un’indagine per reati fallimentari, non sottovalutare la gravità della situazione. Le conseguenze possono essere molto pesanti, sia a livello penale che patrimoniale.
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Studio legale specializzato in reati fallimentari
Operiamo nelle principali città italiane (Bologna, Milano, Roma, Vicenza, Padova, Verona, Ravenna) offrendo assistenza e difesa in casi di:
bancarotta fraudolenta documentale o patrimoniale;
reati societari e fiscali connessi al fallimento;
false comunicazioni sociali e responsabilità penale d’impresa.
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In tema di reati fallimentari, nel caso di una società deprivata di una reale autonomia da operazioni di trasformazione societaria e di cessione del principale ramo di azienda senza corresponsione del prezzo, per avviare la stessa al fallimento, la prova della posizione di amministratore di fatto non può desumersi da elementi sintomatici di un inserimento organico all’interno dell’ente solo formalmente operante, ma può evincersi dal compimento anche di una singola operazione distrattiva, quando questa sia ideata per attuare il predetto disegno fraudolento di dismissione della fallita. (Rigetta, CORTE APPELLO ROMA, 13/09/2019)
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contro la personalità dello Stato
contro la Pubblica Amministrazione
contro l’Amministrazione della Giustizia
contro il sentimento religioso e contro la pietà dei defunti
contro l’ordine pubblico
contro l’incolumità pubblica
contro la fede pubblica
contro l’economia pubblica, l’industria e il commercio
contro la moralità pubblica e il buon costume
contro il sentimento per gli animali
contro l’integrità e la sanità della stirpe
contro la famiglia
contro la persona
contro il patrimonio
in materia di responsabilità professionale medica
in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope DPR 309/90
in materia di reati di imposte sui redditi e sul valore aggiunto d.lgs.74/2000
in materia di tutela penale dell’ambiente, reati ambientali e responsabilità amministrativa degli enti
in materia di violazione del Codice della Strada – I reati della circolazione stradale
avvocato penalista Imola difende Reati contro la Famiglia(Maltrattamenti contro familiari e conviventi, Violazioni degli obblighi di assistenza familiare,
avvocato penalista Imola difende con impegno professionalita’
avvocato penalista Imola ti indichera’ i costi di ogni asssistenza legale con regolare preventivo
Lo Studio è in grado di assistere i propri clienti sia in fase preventiva al fine di valutare e ridurre il rischio penale specie nell’ambito dell’attività di impresa, sia in fase giudiziale, svolgendo attività di difesa.
L’Avvocato SERGIO ARMAROLI rappresenta società e persone fisiche (manager, amministratori e dipendenti di società) in materia dei cosiddetti reati dei colletti bianchi, i reati societari, fallimentari, ambientali, contro la salute e sicurezza sul lavoro, le contraffazioni alimentari, le frodi e i reati contro il patrimonio.
Assiste, inoltre, i clienti che sono vittime di reati, e li segue nella costituzione di parte civile e nell’assistenza in genere di cui necessitano tutte le vittime di reato.
Lo Studio valorizza un costante rapporto di informazione con il cliente, onde permettere una verifica congiunta e reciproca della conduzione della pratica.
Difesa di persone fisiche e imprese in ogni stato e grado del procedimento penale indagini preliminari, udienza preliminare, procedimenti speciali, dibattimento, appello, cassazione
Assistenza in interrogatori, perquisizioni e sequestri
Investigazioni difensive
Redazione denunce e querele, esposti, memorie di parte, istanze
Costituzioni di parte civile nel processo penale
Richieste risarcitorie
Impugnazioni (anche dinnazi la Corte di Cassazione)STUDIO LEGALE PENALE Bologna FORLI IMOLA CESENA RAVENNA
Avvocato penalista Bologna imola Forli ravenna garantisce alla propria clientela assistenza L’attività forense, in questi anni, ha permesso di sviluppare una significativa esperienza circa:
Diritto penale economico e reati contro il patrimonio
In particolare sono curati anche settori specialistici del Diritto penale, oltre ai delitti contro la persona, contro la famiglia e contro il patrimonio, ed in particolare il diritto penale della pubblica amministrazione (delitti dei pubblici ufficiali quali peculato, corruzioni, abuso d’ufficio, ecc.), i delitti contro l’economia (compresi i reati fallimentari, quali i delitti di bancarotta, o le false comunicazioni sociali, ecc.), i reati in materia di ambiente ed urbanistici, nonché i reati tributari.
Diritto penale fallimentare
Diritto penale tributario
Diritto penale ambientale
Diritto penale del lavoro
Diritto penale relativo ad incidenti sul posto di lavoro e penale infortunistico
Diffamazione a mezzo stampa e via internet
Diritto penale di famiglia e reati contro le persone
Diritto penale dell’arte
lo Studio legale Avvocato penalista Bologna imola Forli ravenna è in grado di offrire qualificata assistenza e consulenza a coloro i quali, nella veste di indagati, imputati o persone offese, siano coinvolti in procedimenti penali per reati tributari, societari e fallimentari; contro la Pubblica Amministrazione; reati da malpractice medico/sanitaria e da violazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro; Cybercrimes; fattispecie in materia di stupefacenti; Stalking ed altri delitti contro la persona e la libertà sessuale. Lo Studio affianca i propri assistiti in tutto il loro percorso processuale, senza limitazioni territoriali, dalle fasi iniziali del procedimento ai gradi più alti della Giurisdizione
Avvocato penalista Bologna imola Forli ravenna garantisce alla propria clientela assistenza offre consulenze e assistenza legale a imputati e persone offese per quanto concerne:
tutela delle fasce deboli;
maltrattamenti in famiglia;
reati sessuali;
diritto penale minorile;
separazioni e divorzi.
Accanto alla difesa processuale penalistica per privati (stupefacenti, reati contro il patrimonio, la persona e la famiglia, nonché le molteplici violazioni sanzionate da leggi speciali), armonizzata alle singole esigenze, lo Studio Avvocato Sergio Armaroli Avvocato penalista Bologna imola Forli ravenna garantisce ai propri assistiti un’attività di consulenza in ambito penalistico a imprese.
L’avvocato Sergio Armaroli patrocinante in Cassazione, assicura una consulenza personalizzata e rispondente alle necessità dei clienti, i quali vengono supportati in maniera continuativa. Tra le attività e i servizi ricordiamo:
Assistenza legale
Avvocato penalista e cassazionista
Assistenza giudiziale e stragiudiziale
Procedimenti legali
Consulenze giudiziali
– Reati contro la persona (Stalking, maltrattamenti etc.)
– Reati contro la libertà sessuale
– Reati in materia di sostanze stupefacenti
– Responsabilità per colpa medica
– Reati contro il patrimonio
– Reati contro la Pubblica Amministrazione
– Reati contro l’onore e diffamazione a mezzo stampa
– Reati in materia di circolazione stradale
– Normativa anti infortunistica e di sicurezza sul lavoro In materia penalistica, lo studio fornisce una completa assistenza legale relativamente a:
Diritto Penale
Diritto Penale Societario
Lo Studio Avvocato Sergio Armaroli Avvocato penalista Bologna imola Forli ravenna presta assistenza e consulenza, anche alla luce dei più recenti orientamenti giurisprudenziali, alle società in ordine alle condotte di falso (in bilancio, nelle comunicazioni sociali, nelle relazioni o comunicazioni nelle società di revisione), di illegale ripartizione degli utili o dei beni sociali da parte dei liquidatori,
Diritto Penale Ambientale
Diritto Penitenziario
Reati Tributari
Reati Fiscali
Responsabilità amministrativa degli enti e delle società dipendente da reato (D.Lgs. 231/01)
Delitti contro la persona
Indagini Difensive anche preventive
Originally posted 2018-03-13 12:28:52.